Fattori di rischio cardiovascolare – FUMO DI SIGARETTA

I fattori di rischio aumentano la probabilità d’insorgenza di una malattia. Le malattie cardiovascolari come l’infarto del miocardio e l’ictus cerebrale, riconoscono un’eziologia multifattoriale, cioè più fattori di rischio contribuiscono contemporaneamente al loro sviluppo con un effetto moltiplicativo e non additivo. Questo vuol dire che se sono presenti più fattori, il rischio che ne deriva non è pari alla somma del rischio derivante da ogni singolo fattore, ma al loro prodotto. Alcuni fattori di rischio sono modificabili, dunque si può fare prevenzione.

Prevenire vuol dire agire prima che un determinato evento si verifichi, prima della comparsa della malattia, contrastandone i fattori che la determinano.

I fattori di rischio non modificabili sono:

  • Età: il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età;
  • Sesso: gli uomini sono più a rischio delle donne fino a 50 anni, dopo la menopausa il rischio aumenta nelle donne;
  • Familiarità: predisposizione personale ad una patologia cardiovascolare.

I fattori di rischio modificabili, sono quelli che permettono di fare prevenzione, possono essere modificati attraverso interventi sullo stile di vita o mediante l’assunzione di farmaci.

  • Fumo;
  • Ipertensione arteriosa;
  • Ipercolesterolemia;
  • Diabete;
  • Fibrillazione atriale;
  • Inattività fisica;
  • OSAS;
  • PFO (Forame Ovale Pervio).

 

Il ruolo del Fumo

Il fumo, oltre ai prodotti della combustione cancerogeni, contiene nicotina che accelera il battito cardiaco, monossido di carbonio che diminuisce la quantità di ossigeno presente nel sangue e favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi.

Smettere di fumare.

Il rischio cardiovascolare decresce con la sospensione del fumo.

Il fattore determinante è la forza di volontà. Il consiglio è quello di passare gradualmente ad un tipo di sigaretta a più basso contenuto di catrame e nicotina (ad esempio dalle sigarette rosse alle blu, dalle blu alle grigie e dalle grigie alle bianche). Un mese è il tempo giusto per permettere al corpo di abituarsi ad una quantità di nicotina inferiore. Una volta arrivati alle sigarette “bianche” è possibile ridurre il numero concedendosi 3 sigarette al giorno (che il fumatore potrà gestire come meglio crede, in base alle sue esigenze personali, ad esempio dopo i caffè). Con questo metodo è possibile abituare il corpo a concentrazioni di nicotina via via più basse conservando la gestualità legata al fumo. Alla fine sarà possibile ridurre ulteriormente il numero totale di sigarette fino a smettere di fumare del tutto.

Clicca per approfondimenti sui fattori di rischio cardiovascolare e sull’ictus.

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