Cervicalgia

La cervicalgia, comunemente nota con il termine improrio di “cervicale”, è un disturbo caratterizzato da intenso dolore  localizzato al tratto cervicale della colonna vertebrale, detto rachide cervicale, che corrisponde alla zona del collo e delle spalle.  La causa della sintomatologia comunemente è una disfunzione muscolo-scheletrica che colpisce 7 persone su 10 e si caratterizza per la presenza di dolore e contratture muscolari che spesso si associano ad altri sintomi come mal di testa (cefalea), instabilità posturale (sensazione di vertigine), formicolio o ridotta sensibilità delle dita delle mani (parestesie), e deficit di forza muscolare (ipostenia).  

Le condizioni predisponenti sono:

  • Esposizione prolungata a basse temperature, umidità o condizionatori;
  • Posture scorrette;
  • Alterazioni anatomiche o meccaniche della colonna vertebrale (scoliosi, piedi piatti);
  • Disfunzioni masticatorie o dell’articolazione temporo-mandibolare;
  • Stress, tensione emotiva, riposo non ristoratore;
  • Utilizzo di guanciali non appropriati;
  • Attività lavorative che prevedono posture fisse, scorrette (stare alla scrivania in posizioni non ergonomiche) o movimenti ripetitivi;
  • Attività ludiche o sportive che prevedono il sollevamento di pesi o l’utilizzo di un solo arto;
  • Traumatismi (colpo di frusta, traumi cervicali);
  • Sedentarietà, utilizzo prolungato di smartphone.

L’esposizione prolungata alle sopracitate condizioni esita in una disfunzione muscolo-scheletrica caratterizzata da aumento della tensione muscolare, degenerazione artrosica (artrosi cervicale) delle vertebre cervicali e protrusioni / ernie discali con conseguente sofferenza delle radici nervose.

I sintomi più comuni della cervicalgia sono:

  • Mal di testa che si irradia dal collo verso la nuca o verso le tempie;
  • Instabilità posturale (senso di sbandamento durante la marcia);
  • Nausea;
  • Rigidità muscolare con dolore alla palpazione dei muscoli;
  • Dolore cervicale. 

Si parla di cervico-brachialgia quando la sintomatologia si irradia verso il braccio causando un disturbo sensitivo (senso di tensione, formicolio, riduzione del tatto) o un deficit di forza.

Quando è presente l’irradiazione al braccio la causa è solitamente una protrusione / ernia discale con secondaria compressione di una radice nervosa oppure un osteofita, ossia un’escrescenza ossea che si forma in seguito a un processo artrosico.

Cosa Fare

  • In caso di strappi muscolari o colpo di frusta indossare un collare cervicale morbido e applicare impacchi freddi nei primi giorni dal trauma;
  • Utilizzare un cuscinoortopedico;
  • Assumere una postura corretta al fine di alleviare e prevenire il dolore cervicale.
  • Regolare la posizione dello schermo del computer e cercare di guardare il meno possibile lo smartphone;
  • Utilizzare un foulard per trattenere naturalmente il calore;
  • Rendere ergonomica la posizione lavorativa.
  • Eseguire regolarmente gli esercizi specifici per alleggerire il dolore cervicale e per prevenirne la ricomparsa;
  • Rivolgersi ad uno specialista neurologo in caso di dolore cervicale associato a disturbi sensitivi (formicolio, tensione) alle braccia, incapacità di toccare il petto con il mento, perdita di forza degli arti superiori e delle mani, o dolore persistente e farmaco resistente ai comuni analgesici;
  • Eseguire terapie manuali (mobilizzazioni e manipolazioni) ed esercizio terapeutico;
  • Eseguire un trattamento farmacologico (se ritenuto opportuno dallo specialista) e una fisioterapia per ottenere un risultato più rapido e duraturo;
  • Dopo aver raggiunto un discreto miglioramento del dolore è bene intraprendere un iter di riabilitazione specifico, volto a migliorare la dinamica della colonna vertebrale.

 

Cosa evitare

  • Assumere posizioni che causano dolore;
  • Esporsi all’aria fredda, al condizionatore e al vento (specialmente se sudati);
  • Rimanere in una stessa posizione troppo a lungo;
  • Applicare calore sulla cute dell’area dolente (quando se ne sospende l’esposizione la muscolatura ne risente);
  • Sollevare pesi, effettuare sforzi o lavori che prevedono l’utilizzo di un solo arto;
  • Dormire in posizione prona, con la testa piegata da un lato;
  • Rivolgersi a personale non qualificato che potrebbe aggravare il disturbo;
  • Eseguire manipolazioni improprie quando è presente dolore.

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