Fibromialgia: tecniche mirate contro il dolore

In questo articolo ci occuperemo di una tecnica chiamata Graded Motor Imagery che si è dimostrata molto efficace per combattere il dolore, nemico comune di tutti i fibromialgici. Si tratta di una tecnica che vanta numerose evidenze scientifiche, ancora  poco diffusa in Italia e attualmente disponibile presso il nostro centro. Neuros & rehab vanta la collaborazione di professionisti afferenti a diverse branche (neurologia, psichiatria, psicologia, riabilitazione) che consente una presa in carico del paziente a 360 gradi. Prima di entrare nel vivo della discussione consentitemi una breve premessa…

Premessa: Il dolore

Il dolore non è un’esperienza piacevole per nessuno. Molti non sanno che la fibromialgia obbliga le persone che ne sono affette a convivere con questa  spiacevole ombra. Il dolore, come si è detto in altri articoli, ha una componete somatica vera e propria, ma ha anche una componente emotiva. Dal punto di vista terapeutico è possibile lavorare su entrambe le “vie del dolore” (anche se con mezzi differenti) sfruttando una qualità invidiabile del cervello umano che permette, con il giusto approccio, di ottenere un risultato clinico misurabile. Parliamo della neuroplasticità!.

Grazie alla neuroplasticità il cervello, sottoposto ad uno stimolo, può modificare le sue connessioni. Lo stimolo cambia in base alla componente del dolore su cui si vuole lavorare. Per la componente emotiva è utile la psicoterapia, per la componente somatica è fondamentale l’esercizio.

Lo scopo di quest’articolo non è soltanto  evidenziare l’efficacia scientificamente provata di alcuni approcci terapeutici, ma anche di dimostrare perché questi sono efficaci. Per farlo, prima di passare alla Graded Motor Imagery, voglio fare alcune considerazioni neurologiche e non.

Cos’è il dolore? Il dolore è frutto dell’elaborazione cosciente di uno stimolo sensitivo.

Da dove proviene? Proviene dal cervello, sebbene venga localizzato comunemente in una parte del corpo.

Da che stimoli origina? Gli stimoli possono superare una soglia oltre la quale si può parlare di dolore oppure essere stimoli innocui interpretati erroneamente come dolorosi.

Come arrivano al cervello? Partono da muscoli, articolazioni, tessuto connettivo e raggiungono la metà posteriore del cervello dove gli stimoli vengono categorizzati ed integrati.

Perché uno stimolo non doloroso dovrebbe essere interpretato come doloroso? La parte posteriore del cervello è responsabile della creazione di una rappresentazione del corpo. Studi scientifici hanno dimostrato che i pazienti fibromialgici hanno un difetto nella “rappresentazione corporea”. In altre parole il problema sta nel modo in cui il cervello “percepisce” il corpo. Se l’immagine del corpo è alterata tutte le stimolazioni sensitive saranno interpretate erroneamente. Il “dolore” sarebbe dunque frutto di un “errore” correggibile.

Infatti, per fortuna, il cervello è “plastico”, dunque risponde alle stimolazioni con un cambiamento in termini sia strutturali che funzionali (modellamento sinaptico).

 

Veniamo alla Graded Motor Imagery

Si tratta di una tecnica che parte dal presupposto che l’immagine che il cervello ha del corpo è sbagliata e si propone, attraverso un percorso graduale, di modificare l’immagine corpora. Si basa su un percorso a step. La valutazione iniziale serve a quantificare il deficit dell’immagine corporea, poi inizia la terapia vera e propria.

Il primo step consiste nel riconoscere le parti del corpo e nell’attribuirgli la giusta collocazione (destra o sinistra). L’obiettivo è creare una nuova immagine corporea ripartendo da zero. Questo risultato può essere raggiunto in autonomia attraverso un’APP specifica.

Il secondo step consiste nell’allenare le aree immaginative della mente e sovrapporre la rappresentazione corpora neo-formata con la rappresentazione motoria. Il principio su cui si fonda è quello per cui, agli occhi del cervello, immaginare un movimento equivale ad eseguirlo realmente. Studi di risonanza magnetica funzionale hanno infatti dimostrato che le aree cerebrali che si attivano quando un movimento è pensato sono le stesse che si attivano quando è eseguito realmente. Le tecniche di immaginazione (imagery) sono eseguite inizialmente sotto guida e il paziente viene addestrato a continuare gli esercizi in autonomia.

Il terzo step consiste nella “mirror therapy”. In questa fase si sfruttano i “neuroni specchio”. Grazie alla terapia allo specchio è possibile integrare la rappresentazione senso-motoria con l’immagine visiva reale. Anche questa fase è svolta in parte con il riabilitatore e in parte in autonomia.

Da quanto fin qui detto è facile immaginare che il risultato può essere raggiunto, ma richiede anche forza di volontà e tanta voglia di mettersi in gioco.

La Graded Motor Imagery fa parte di un protocollo indirizzato specificamente al paziente fibromialgico per agire sul dolore. Fanno parte del protocollo (FIBRO-PSI) la Psicoterapia, terapia per migliorare il Sonno e le tecniche di Immaginazione. Per info www.neuros.it .

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