Accedi all’inconscio

Non si può parlare di coscienza come l’insieme di tutti processi mentali in quanto di buona parte di essi non vi è consapevolezza, questi sono i processi inconsci. Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, fu il primo a parlare di inconscio così come lo definiamo oggi. L’idea originale di Freud sull’inconscio era legata alle esperienze rimosse. Oggi il campo dell’inconscio si allarga a istinti, pensieri, emozioni, stati mentali, strategie, modelli comportamentali.

Non esiste un vero spartiacque tra coscienza ed inconscio, per questo motivo molti credono che non esista. E’ conscio tutto ciò di cui siamo a conoscenza, ovvero il materiale accessibile con uno sforzo mentale. L’inconscio  è quel mondo sommerso di informazioni, conoscenze ed idee che non possiamo portare alla luce neppure con uno sforzo mentale. L’unico modo per accedere al mondo dell’inconscio è alterando il proprio stato di coscienza. La coscienza è la capacità di scambiare informazioni con il mondo esterno.

Gli stati di coscienza alterati, come lo stato di trance ipnotica, permettono l’accesso all’inconscio. L’inconscio non ha spazio e non ha tempo, è pura energia. La caratteristica fondamentale che lo distingue dalla coscienza è la soppressione del pensiero interno e la capacità di creare delle immagini mentali ricche di energia, tanto da poter modificare il sistema neuro-biologico dell’individuo. Questa capacità, definita “monoideismo plastico”, è molto semplice da testare, anche senza ipnosi ma semplicemente sfruttando quello che ci si avvicina di più in stato di veglia cosciente: la fantasia. Chiudete gli occhi e provate creare un’immagine mentale di un limone il più vicina possibile alla realtà. Immaginate di osservarlo da più punti di vista. Ora immaginate di prendere un coltello, di tagliarlo a metà e osservate la sua superficie lucida, succosa. Ora immaginate di leccarlo. La maggior parte delle persone avranno percepito una discreta produzione si saliva ai lati della lingua. Un’immagine ha creato una modificazione neuro-biologica. Un altro esempio potrebbe essere quello di immaginare che nostro figlio di 18 anni sia uscito con l’auto, sia ingiustificatamente in ritardo e non risponda al cellulare. Dopo pochi secondi noterete che c’è stata un’accelerazione del battito cardiaco. Il sistema che in questi casi risponde così prontamente è in sistema nervoso vegetativo. Questa è una risposta neuro-fisiologica. Quindi la mente è energia, le parole possono “turbare” il suo stato perché le parole trasportano a loro volta energia. La perturbazione di uno stato genera il caos…

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Per maggiori informazioni: Privacy Policy

Chiudi